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18/12/2017
Market Insight con Nicolas Roth & Marco Bonaviri - 2018: ci riserva un clima di preoccupazioni?

L’anno non è ancora finito ma possiamo già dire che, salvo gravi shock, il 2017 sarà ricordato dagli investitori come un anno di superlativi.  Tutti gli indici azionari statunitensi hanno battuto i record in più di un’occasione nel corso dell’anno, mentre gli spread del credito si sono contratti ai minimi e la volatilità è stata storicamente bassa. I mercati hanno poi assistito ad altri eventi degni di nota tra cui l’impennata di oltre il 700% dei bitcoin, la crescita della capitalizzazione di mercato del quartetto noto come FANG e della sua controparte cinese (Baidu, Baba e Tencent), arrivata a USD 1.500 miliardi, ossia più dell’intera capitalizzazione di mercato tedesca, e l’emissione da parte dell’Argentina, in default ben otto volte in 200 anni, di un bond a 100 anni... I picchi di stress non sono bastati a far cambiare direzione a questa mentalità iper-rialzista: la crisi nord-coreana appare, col senno di poi, del tutto inconsistente, mentre la crisi costituzionale spagnola non ha avuto praticamente alcun impatto, salvo su alcuni titoli iberici. I livelli di negoziazione sono davvero irrealistici? E cosa potrebbe far deragliare (o no) questo mercato apparentemente inarrestabile?